La storia di Radiomarelli:
Un Viaggio nell'Eccellenza Italiana dell'Elettronica
La Fondazione
Nel cuore pulsante di Milano, nel 1929, nasce Radiomarelli. Fondata come divisione della Fabbrica Italiana Magneti Marelli, l'azienda è il frutto della visione della Ercole Marelli (clicca il nome per l'approfondimento), insieme a Giovanni Agnelli e Antonio Stefano Benni. Con un capitale di un milione di lire e la direzione operativa affidata a Bruno Antonio Quintavalle, Radiomarelli si avvia a rivoluzionare il mondo dell'elettronica di consumo.
Nel cuore pulsante di Milano, nel 1929, nasce Radiomarelli. Fondata come divisione della Fabbrica Italiana Magneti Marelli, l'azienda è il frutto della visione della Ercole Marelli (clicca il nome per l'approfondimento), insieme a Giovanni Agnelli e Antonio Stefano Benni. Con un capitale di un milione di lire e la direzione operativa affidata a Bruno Antonio Quintavalle, Radiomarelli si avvia a rivoluzionare il mondo dell'elettronica di consumo.
L'Età d'Oro delle Radio (1930-1945)
L'era d'oro di Radiomarelli inizia con la produzione di modelli radiofonici innovativi, su modello di quelle che si stavano diffondendo negli Stati Uniti e in collaborazione con la "American Bosch". Dopo alcuni modelli costruiti in Italia ma con tecniche e componenti importati dalla Bosch, intorno al 1935, la Radiomarelli cominciò a progettare e produrre modelli interamente in Italia, a Milano, in maniera indipendente dai modelli americani e alimentati da tecnologia di punta. Musagete e Coribante sono tra i primi apparecchi a segnare il successo dell'azienda.
Fondazione della FIVRE (1932)
Per la realizzazione dei suoi apparecchi radio, Magneti Marelli fonda la "Fabbrica Italiana Valvole Radio Elettriche", un componente necessario per le radio dell’epoca e, in futuro, anche per i televisori. La loro intraprendenza li portò a stabilire una produzione su licenza della prestigiosa R.C.A. Radiotron, avvalendosi inizialmente di sofisticati macchinari di produzione americana. Inoltre, siglarono un accordo commerciale con la Tungsram, espandendo il loro raggio d'azione anche nelle valvole europee.Entro il 1935, la F.I.V.R.E. raggiunse un traguardo straordinario, producendo oltre 600.000 valvole all'anno, e nel 1936, la loro capacità produttiva si ampliò ulteriormente, raggiungendo la sorprendente cifra di 80.000 valvole al mese. Questo successo senza precedenti non solo affermò la loro superiorità in termini di qualità ma permise anche di fornire componenti a numerosi altri costruttori italiani di radio.
Innovazione e Diversificazione
Il dopoguerra segna un'epoca di rinnovamento per Radiomarelli. L'azienda si afferma nel settore e diversifica la sua offerta con Tv ed elettrodomestici all'avanguardia. Essa procedette anche ad una diversificazione dei marchi; dopo aver acquisito la Imcaradio di Alessandria, utilizzava gli stessi progetti per commercializzare prodotti anche con tale marchio, con il nome "West". La radio Fido qua sotto ne è un esempio, notare il logo in alto a destra.
Alcuni Modelli Leggendari
La famiglia Fido di Radiomarelli presenta un albero genealogico articolato, con il capostipite RD 76 del 1938. Nato con l'obiettivo di offrire un apparecchio dalle dimensioni e dai costi contenuti, il RD 76 introduceva innovazioni come l'uso della bakelite per la cassa esterna, riducendo peso e ingombri. Questa resina, inventata nel 1907, garantiva un aspetto gradevole, isolamento e resistenza al calore.
La produzione del Fido segnò anche l'utilizzo di un'apposita borsa da viaggio, rendendolo un "compagno inseparabile", slogan del modello. Nel corso degli anni, la famiglia Fido si evolse con rare versioni di Lusso in vetro specchiato , fino ad arrivare alla Fido con FM, consolidando la sua presenza nel panorama radiofonico.
Importanti le collaborazione con professionisti del design come Pierluigi Spadolini che realizzo la DOMUS RD191 e Luca Meda che diede forma alla RD339 (in foto sotto). Questi oggetti di puro modernariato hanno generato impronte indelebili nella storia del product design.
L'Eredità e il Futuro
Il marchio Radiomarelli cessò ogni attività produttiva nel 1974 e pur affrontando cambiamenti e sfide nel corso dei decenni, rimane un simbolo indelebile dell'eccellenza italiana. La sua storia è un tributo all'ingegnosità e all'innovazione che hanno segnato il panorama tecnologico del XX secolo.
Nei nostri laboratori Erwitt amiamo dare nuova vita a questi apparecchi, nel totale rispetto della loro storia e del valore collezionistico dell'oggetto. Quindi se possiedi una Radiomarelli non più funzionante puoi contattarci: possiamo farla tornare a suonare da Radio FM oppure da Speaker Bluetooth. A te la scelta.
In alternativa fai un giro sullo Store di Erwitt per vedere se in questo momento ci sono modelli in vendita.